lunedì 22 dicembre 2008

"Twin Houses" Mossoux Bonté


"....Mi affascinava l'idea che un oggetto fabbricato con le mie stesse mani potesse divincolarsi da me. Dal momento in cui vi introducevo le dita per animarlo, ecco che il personaggio iniziava a vivere in modo quasi autonomo. Assistevo allo sviluppo di una personalità sconociuta, come se il burattino si servisse della mia voce e delle mie mani per assumere la sua identità. Mi sebrava di esserne (...) il servitore. Alla fine avevo addirittura l'impressione di essere diretto e manipolato dal pupazzo!

Alejandro Jodorowsky- "Psicomagia"

Qualche anno fa il mio amico burattinaio Urko mi regalò una copia di un documentario francese sul teatro di figura; il primo brano presentato nel film era un frammento di "Twin Houses", realizzato (ma allora non lo sapevo) dalla compagnia di danza belga Mossoux Bonté.

Rimasi immediatamente affascinata. La burattinaia si trovava succube del burattino che lei stessa (con un'incredibile movimento della spalla e delle braccia) animava e che tentava addirittura di ucciderla.

Salti di gioia dunque, quando ho scoperto che la compagnia sarebbe approdata proprio con questo lavoro al Teatro Verdi, nell'ambito dell' IF (Festival Internazionale del teatro di Immagine e Figura), ho recuperato di corsa i biglietti e cercato di coinvolgere un pò di amici burattinai.
"Twin Houses" è un monologo di danza in cui Nicole Mossoux sperimenta tutti i gradi di una sorta di possessione da parte di cinque manichini che la utilizzano come tramite per prendere vita e incontrarsi, o semplicemente usarla, terrorizzarla, tra danze macabre, mutazioni corporee, pozioni magiche. La spirale discende e la ragazza, la bambina, si trova sballottata tra un'identità e l'altra, tra il suo corpo e quello dei manichini, non riuscendo a liberarsi ma arrivando anzi a collaborare con loro, diventando un mostro a due teste, a tre gambe, a quattro braccia.
La Mossoux è incredibile, non solo a tenere la scena con i suoi movimenti, ma anche ad animare i suoi compagni di palco, rendendo la finzione assolutamente vera.

Da notare che anche altri spettacoli di Mossoux Bonté contengono elementi riconducibili al teatro di figura. "Light" ad esempio è una sperimentazione sulla luce e sull'ombra.

Se vi ho incuriosito ecco un paio di link ai loro video su YouTube