giovedì 6 maggio 2010

Cuori di gommapiuma



In queste ultime settimane ho avuto a fortuna di assistere a due bellissimi spettacoli di teatro di figura inseriti nel programma del festival IF del Teatro Verdi di Milano: entrambi sorprendono per la bravura degli interpreti, per l'originalità e il coraggio delle storie raccontate.

"Malediction" della compagnia DudaPaiva è uno spettacolo di danza contemporanea e pupazzi: due ballerini (bravissimi) danzano e animano un pupazzo di gommapiuma che rappresenta il nostro lato oscuro: la strega cattiva del "Mago di Oz", un personaggio che si trasforma in rettile, un demone verde e multiforme, che i protagonisti cercano di eludere, conoscono attraverso le favole, combattono e fanno a pezzi, finchè lo sconfiggono dandogli un cuore.
Sulla scena i danzatori si trasformano, cambiano identità, creano immagini surreali di puro movimento oppure più narrative, tutte affascinanti, ironiche e pervase da una leggera vena horror; l'animazione è pari al movimento corporeo, fantasiosa, magica. I pupazzi, creati con una gommapiuma incredibilmente flessibile, sono bellissimi e sorprendenti, di tutte le dimensioni e mutanti pure loro.
La regia di Neville Tranter aggiunge all'atmosfera qualcosa di oscuro ed inquietante. Si tratta comunque di uno spettacolo allegro, ipnotico, a tratti psichedelico, ma che non diventa mai tragico.

Molto diverse sono le premesse di "Schicklgruber" dello "Stuffed Puppet Theatre, alias Neville Tranter. La storia raccontata è quella degli ultmini giorni di Adolf Hitler, asserragliato nel suo bunker sotterraneo insieme ai suoi fedelissimi (Goebbels, e la sua famiglia, Goering, Linge) ed Eva Brown. Un tema difficilissimo da mettere in scena e che dà i brividi anche dopo più di sessant'anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Lo stesso Tranter ha dichiarato che non lo avrebbe affrontato senza i burattini. Perchè questo mezzo permette di prendere una distanza e raccontare eventi spaventosi con grande forza e contemporaneamente concedendo margini per l'umorismo. Così Hitler e i gerarchi nazisti vengono rappresentati in tutta la loro mostruosità e follia, eppure con tocco leggero, mettendoli in situazioni surreali ricche di spunti comici che evidenziano la loro personalità come deve essere realmente stata. Uno humour nero che non rifugge il dramma che tutti sappiamo si è compiuto e si compierà.
Neville Tranter è spettacolare nell'animazione e nel dar voce ai propri pupazzi, tanto che anche quando non sono tra le sue mani si sentono presenti e lui non pare mai solo sul palco. Grandioso il personaggio della Morte, che appare in alcuni siparietti deliranti come un clown per le feste di compleanno.
Formato come attore, Tranter è un incredibile animatore e la sua opera è un esempio per tutti, la prova che il Teatro di Figura non è semplicemente "una cosa da bambini".
La moda che si diffonde di mescolare attori e pupazzi spesso vede questi ultimi sotto utilizzati o comunque utilizzati male (anche in Italia: mi ricordo una versone de "La Tempesta" di Ferdinando Bruni in cui bellissimi "fantocci" avevano più o meno la funzione di soprammobili), perchè si pensa che animarli sia facile e si ha paura che la loro potenza offuschi l'ego dell'attore. Neville Tranter li rispetta e ne ottiene il massimo portandoci in un abisso del quale difficilmente saremmo stati in grado di sopportare la vista altrimenti. Chapeau.