mercoledì 4 agosto 2010

Animar 2010- 3 agosto



La quarta serata del Festival Animar è stata caratterizzata da due esibizioni particolarmente pregiate. Dopo la Prefazione Teatrale di un generoso Vladimiro Strinati che ha illustrato l'uso di alcuni oggetti e burattini del suo spettacolo "Aspetta Mò", si è esibito il Rocamora Teatre con "Solista", uno spettacolo di marionette a filo che vede il fondatore Carles Canellas eseguire alcuni dei suoi numeri più noti.
Uniti ad una tecnica veramente straordinaria ( l'animatore dialoga effettivamente con le marionette che sembrano veramente "vive" e dotate di volontà propria) l'umorismo e la creatività di questo artista hanno creato un mix veramente magico, che ha catturato anche una scettica dei "varietà" come la sottoscritta.
Mi piacerebbe però vedere più storie con marionette a filo, che per loro caratteristica spesso finiscono per deviare l'attenzione del marionettista e del pubblico sulla mera somiglianza con il movimento reale.

Alle 22.30, mentre nel cortile della Casa Baronale Ferruccio Filippazzi si esibiva in una narrazione dal titolo "In un tempo lontano, perduto per sempre che mai tornerà", nel Salone IsMascareddas presentavano il loro atteso nuovo spettacolo per adulti "A regime di brezza".
Ambiziosi e coraggiosi Tonino Murru e Donatella Pau raccontano attraverso un giorno di ordinaria paranoia di una coppia di coatti (molto ben caratterizzati) la vita, l'amore, il sesso e tutto il resto al tempo presente.
L'indifferenza, il lassismo, l'assenza di valori e di volontà di partecipare alla vita in prima persona sono indagati spietatamente e con umorismo. C'è spazio anche per un finale ottimista, la speranza forse che ci si possa ancora elevare al di sopra della povertà dell'attuale situazione.
Per una compagnia Italiana è una scelta importante quella di raccontare attraverso i burattini storie "da grandi" e speriamo che serva a far comprendere al pubblico che non si tratta solo di una "cosa da bambini".

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