sabato 30 luglio 2011

Animar 2011 27 e 28 luglio

Le serate di mercoledì e giovedì hanno segnato una notevole crescita degli spettacoli, tutti di grande qualità.
Mercoledì il Teatrino a Due Pollici ha aperto la serata con "I tre consigli", una fiaba tradizionale raccontata con piccoli pupi in un teatrino a spalla montato su un carretto, con musica dal vivo. La burattinaia narra e anima i pupi coinvolgendo il pubblico. Un lavoro molto bello, curato, che ripropone i modi del teatro di strada in maniera raffinata e molto garbata.
A seguire la compagnia Tearticolo di Mathias Trager, dalla Germania. "I tre piccoli lupi e il grande maiale cattivo" unisce animazione a vista di marionette da tavolo e pupazzi, in una rilettura moderna e spiritosa della fiaba tradizionale. Trager è solo sul palco e fa tutto, anima, sposta scenografie, canta. Estremamente impegnativo per lui e bellissimo per noi, è uno spettacolo questo di tale raffinatezza e complessità come pochi se ne vedono in Italia. Anche la scrittura è complessa, con un racconto ("Cappuccetto Rosso") che si sviluppa parallelo alla storia principale. Non manca una critica alla società dell'iperprotezione dallo sconosciuto, espressa con grande humour. Tearticolo dimostra che è possibile fare teatro di figura con fiabe tradizionali, per bambini, portando innovazione e facendo divertire anche gli adulti.
In seconda serata La Soupe Compagnie ci ha portato "sotto la gonna" con "Sous le jupon": si tratta di una performance per un gruppo limitato di adulti dal quale viene scelta una persona a cui sarà letto passato presente e futuro grazie alla gonna dell'affascinante protagonista. Teatro d'immagine più che di figura, "Sous le jupon" ha una messa in scena perfetta, studiata con grande cura dei particolari, portato in scena con grande abilità nel coinvolgere il pubblico. Un'esperienza molto divertente.
Infine, nel Giardino della Casa Baronale di Teulada, Betti Pau è tornata con "Lezione di Taglio", un concentrato della narrazione vista in più serate al festival di Monserrato dello scorso autunno, che fa sempre piacere rivedere.
L'apertura di giovedì è toccata nuovamente al Teatrino a Due Pollici con "Marionette in gamba", musica tradizionale e marionette a tavoletta, ballerini di legno che vengono da una tradizione nata addirittura nel Medioevo. Paolo Valenti ce ne aveva mostrati già nella prima serata, ma l'esibizione curata e molto piacevole si fa certamente apprezzare. Subito dopo Bence Sarkadi, marionettista ungherese ha presentato quattro brevi numeri: sia tratti dalla tradizione delle marionette (come "il trapezista"), sia creati totalmente da lui. Sarkadi è molto abile ed ha una bella vena creativa, e il pubblico lo ha giustamente apprezzato.
Alle 21.30 sul palco principale si è esibito il Theatre De La Grande Rue in "Detours", uno spettacolo di marionette estremamente raffinato, basato su una tecnica eccezionale e articolato in piccole storie delicate e poetiche. Non sono mancati i numeri di bravura come quello della marionetta pittore, ma ci sono anche scenette molto divertenti, come le due con marionette vecchiette che si trasformano in streghe o bruciano l'arrosto o la danza dei fantasmi, o il bellissimo finale con l'uomo invisibile. L'organizzazione ha certamente saputo scegliere spettacoli di marionette particolari, "caldi", che sanno emozionare, oltre che stupire.
La Soupe Compagnie ha replicato alle 22.30 "Sous le jupon", mentre in chiusura, un'altra narrazione di Betti Pau, "Quattro Quarti", ovvero quattro storie personali sottolineate da quattro colori legati alle emozioni, alle persone, al ricordo e alla terra. Queste storie mi sono piaciute in modo particolare, un pò perchè nascono dal vissuto dell'autrice e un pò perchè sembrano un pò l'equivalente per noi adulti delle storie che vengono raccontate ai bambini prima di andare a dormire.

Nessun commento: