domenica 31 luglio 2011

Animar 2011, 30 luglio

Un sabato sera molto ricco per gli spettatori di Animar.
Alle 21 Duoanfibios si esibiva con un nuovo spettacolo di microteatro dal titolo "Antonino", che ha per protagonista un vecchio clown. La delicatezza e l'accuratezza di questo e dell'altro brano "Tè" visto nelle sere precedenti mi hanno veramente colpita. Sono brevi ma intensi e tutti coloro che arrivavano dalla loro visione avevano un sorriso sulle labbra. Questo genere di teatro è molto popolare all'estero, dove si fanno addirittura dei festival appositi, anche se in Italia è praticamente sconosciuto, ma se ben fatto è un'esperienza molto bella e intensa per lo spettatore che di fatto viene messo al centro della performance.
Contemporaneamente nel cortile Il Teatrino a Due Pollici portava in scena "Il cane", un classico delle guarattelle. Purtroppo non sono riuscita a vederlo, ma chi vi ha assistito dice che era molto bello, sia come animazione sia come ritmo. Valentina Paolini, che abbiamo già visto nelle serate precedenti animare e suonare, ha lavorato a lungo con Salvatore Gatto ed è una delle poche donne che fanno guarattelle, ragione in più per dispiacermi di aver mancato lo spettacolo.

"Anima e Coru" è la più recente produzione di IsMascareddas. Insignito del premio "Ai Bravi Burattinai d'Italia 2011" di Silvano D'Orba, è uno spettacolo-lezione di Tonino Murru per festeggiare i suoi trent'anni di attività nel mondo dei burattini. Aiutato dai suoi personaggi, il burattinaio racconta trucchi e ripropone alcuni dei brani più celebri del repertorio (l'episodio dell'abigeato è sempre strepitoso!).
Non vorrei che sembrasse una sviolinata, ma era un pò che non vedevo uno spettacolo di burattini a guanto di IsMascareddas e mi sono trovata ad ammirare nuovamente l'animazione di Murru, che ha uno stile molto particolare (a volte sembra che abbia tre mani), diverso da quello di tutti i burattinai che ho visto all'opera: i burattini si muovono quasi danzando, ognuno con un suo carattere che si esprime anche nel movimento, senza cercare la traiettoria più veloce, bensì quella che più gli si adatta. Tecnica vocale, studio delle scene, tutto è sempre preparato al meglio, senza accontentarsi.
La critica che si può muovere ad "Anima e Coru" è che appare un pò acerbo, un tantino rigido, soprattutto nei momenti in cui Murru esce dalla baracca e non parla attraverso e con i burattini, come se non riuscisse ad esprimere fino in fondo con le parole il valore che le proprie creature hanno per lui. Tuttavia, è così personale il tema, che se riuscirà a superare questa timidezza, potrebbe diventare uno degli spettacoli migliori della compagnia.

In chiusura di serata Dr Bostik ha presentato uno studio da "Giorni Felici" di Samuel Beckett. Il testo originale presenta una donna che vive conficcata nel terreno fino alla vita. Qui si è voluta richiamare una condizione più simile alla malattia con la presenza di un burattino in un letto d'ospedale mentre Winnie (la protagonista) è un'attrice all'interno di una struttura di ferro e sacchi di juta che viene utilizzata come un burattino, incapace di movimenti dettati dalla propria volontà. Un pezzo molto forte, quasi impressionante, decisamente cupo, del quale sarebbe bello vedere gli sviluppi futuri.

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