domenica 24 luglio 2011

Animar 2011, prima serata

Paolo Valenti
 Nonostante la crisi, nonostante molti albergatori sardi si lamentino della mancanza di clienti, Animar resiste e torna con la sua sesta edizione. Anche quest'anno un programma ricco, con qualche cambiamento "di stile" (nella seconda serata non c'è più la scelta tra due spettacoli) e molti ospiti stranieri.
Ieri sera, per l'apertura, abbiamo assistito ad un riuscito mix di tradizione ed innovazione.
Pulcinella!
Il primo spettacolo della serata è stato un "Aperitivo con marionette" del toscano Paolo Valenti, che mescola tradizione, musica dal vivo e suggestioni esotiche utilizzando marionette e pupi di dimensioni diverse. Anche se breve e con una struttura tutto sommato classica, basata sull'interpretazione di brani musicali, non è "il solito" varietà di marionette, anzi, fa scelte molto particolari, sia a livello di musiche che di animazione.

L'apertura ufficiale è toccata a Salvatore Gatto con "La casa di Pulcinella- 500 anni portati bene". Come ogni personaggio tradizionale, Pulcinella ha una serie di commedie che vengono riprese da tutti i guaratellari. Questa in particolare (Pulcinella attaccato dal cane del Guappo ha uno scontro con quest'ultimo che muore) l'ho vista più volte, ma devo dire che Salvatore Gatto è riuscito a renderla divertente e coinvolgente anche per me. Grande tecnica a parte, l'apporto della musica di Daniele La Torre a sottolineare le scene ed alcune trovate (come la sequenza della Morte, molto onirica) contribuiscono alla piacevolezza dello spettacolo, completato da alcune canzoni cantate e suonate da Gatto e La Torre. Grande classe, non c'è dubbio.
In seconda serata nello spazio dedicato alle produzioni per adulti abbiamo visto il ritorno di Paolo Valenti come altra metà della compagnia Los Titeres De La Tìa Elena, dalla Spagna. Lo spettacolo "Formas de perder la cabeza" è costituito da una serie di micro racconti in cui dominano la fantasia e l'umorismo. Tra i più riusciti sicuramente il monologo del Minotauro, il clown con la sedia ed il momento d'intimità di un uomo nel bagno. Notevole la cura delle scenografie e lo stile delle marionette (il Minotauro è bellissimo!).
Le marionette non sono -lo confesso-uno dei miei generi preferiti, per la difficoltà oggettiva di creazione ed il rischio di cadere in una contemplazione dell'imitazione della realtà. Fortunatamente non è quanto avviene in questo spettacolo. Che stia cambiando qualcosa nel mondo ingessato delle marionette?

Nessun commento: